Torgiano, la prima Doc dell’Umbria festeggia 50 anni
Celebrata a Perugia la denominazione che ha lanciato l’Umbria sui mercati internazionali del vino. Molti gli eventi di promozione durante l'estate 2018.
Tra le prime cinque denominazioni del vino in Italia e la prima in Umbria, la Doc Torgiano festeggia il suo cinquantesimo compleanno. Un pezzo della moderna storia enologica italiana che, grazie soprattutto alla sua interpretazione del Sangiovese, ha contribuito a lanciare la regione sui mercati internazionali.
La ricorrenza è stata celebrata in una conferenza organizzata venerdì scorso a Perugia. Un appuntamento al quale sono intervenuti l’assessore regionale all’Agricoltura Fernanda Cecchini, il sindaco di Torgiano Marcello Nasini, la direttrice della Fondazione Lungarotti Maria Grazia Lungarotti, la presidente del Consorzio Tutela dei Vini di Torgiano Teresa Severini, il presidente dei sommelier AIS Umbria Sandro Camilli e il critico enogastronomico Antonio Boco.
Una storia che comincia ufficialmente nel 1968, tra le colline Torgiano e Brufa, grazie all’intuito di Giorgio Lungarotti, estimatore dei grandi vini francesi e toscani. In quel territorio particolarmente vocato alla produzione di uve di alta qualità, grazie a terreni ricchi di argille stratificatesi per millenni e un clima ideale, l’imprenditore sperimenta l’adattamento di Cabernet Sauvignon, Chardonnay, Verdicchio, Trebbiano e Sangiovese, esplorando lunghi affinamenti in botte come nella tradizione dei grandi vini toscani. Per questo ancora oggi il rosso di punta dell’azienda Lungarotti, il Torgiano Rosso Riserva Docg "Rubesco Vigna Monticchio", è considerato il “Chianti” umbro, uno dei vini rossi più rappresentativi della storia enologica italiana e, dunque, del mondo. Prodotto con Sangiovese e Canajolo, matura un anno in legno e termina l’affinamento in bottiglia per quattro, acquisendo straordinaria complessità aromatica.
Nel 1990, poi, arriva il riconoscimento della Docg (una delle due umbre insieme alla Montefalco Sagrantino) e successivamente nasce il Consorzio di Tutela dei Vini di Torgiano del quale, oltre a Cantine Lungarotti, fanno parte anche Terre Margaritelli, Broccatelli Galli e Fattoria Mani di Luna, insieme a oltre 20 viticoltori che conferiscono le uve. Oggi la superficie vitivinicola è di 350 ettari nel Comune di Torgiano, per oltre un milione e mezzo di bottiglie vendute all’anno e un giro d’affari di oltre 15 milioni di euro.
Una produzione considerevole destinata ai mercati internazionali ma anche locali. Per questo il Consorzio intende promuoverla con una serie di eventi sul territorio. Si comincia il prossimo 23 giugno con il Palio delle botti e Notte romantica: degustazione in musica dei vini Doc. Il 4 e 5 Agosto, Fiera d’estate: bottiglie Doc d’annata delle cantine e momento divulgativo sulle caratteristiche delle diverse annate. Il 10 Agosto, Calici di Stelle Special Edition 50° Doc. Dall’ 11 al 20 agosto, “Agosto Torgianese”, eventi a cura della Pro Loco, “Vinarelli” e “Bicchiere della Staffa” della confraternita dei Vignaioli e Tavernieri di Torgiano. Dal 24 agosto al 2 Settembre Scultori a Brufa, eventi a cura della Pro Loco Brufa.
Nel corso della celebrazione la direttrice della Fondazione Lungarotti, Maria Grazia Lungarotti, ha ripercorso le origini dell’impresa del marito Giorgio, con il quale seppero coniugare vino e cultura. Una capacità che portò alla creazione del Muvit-Museo del Vino, dagli anni ’70 meta imprescindibile per gli amanti delle antiche tradizioni che legano l’uomo alla produzione di vino. Per la presidente del Consorzio Maria Teresa Severini “il 25 maggio del 1968 segna una nuova era per il settore enologico, dando il via a un fiume che ha portato, negli anni, a disegnare una nuova identità dell’intera regione. Una rivoluzione che è partita dalla vigna, dove Giorgio portò un rinnovamento radicale”.
Tratto da SapereFood - Scritto da Filippo Benedetti Valentini